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…Anche questa mattina Ambra si guarda allo specchio.
Completamente nuda davanti il suo nemico. Scruta la pelle intorno al suo capezzolo, la buccia d’arancia, ogni piccolo rigonfiamento della pelle. Osserva con insistenza il seno sinistro, quello stesso che aveva insospettivo il medico che le aveva prescritto una radiografia. Era risultata negativa, ma da quel giorno la vita di Ambra è cambiata.
Sono iniziati i controlli, le lunghe osservazioni in bagno e soprattutto le visite…
Sempre più spesso Ambra fa radiografie e controlli medici, sempre più spesso consulta il ginecologo al fine di trovare le tracce….
Ogni singolo giorno le sembra un esame difficilissimo da superare, e lei si sente continuamente come uno studente che sta per essere colto sul fatto.
Ambra teme di avere un tumore al seno, anche se i controlli e le radiografie sono sempre tutte negative. Ambra soffre di ipocondria….
CHE COSA SIGNIFICA “ESSERE IPOCONDRIACI”?
L’ipocondria è un disagio legato all’idea di avere contratto una malattia grave ed invalidante. I pazienti tengono costantemente d’occhio il loro corpo, il loro stato fisico, alla ricerca di eventuali segni della malattia.
La persona interpreta così in modo erroneo segnali fisici innocui, come se fossero l’evidenza di un malessere fisico grave.
Si preoccupa del battito cardiaco, delle macchi sulla pelle, della respirazione ed interpreta sensazioni fisiche vaghe come segnali certi di catastrofe o morte.
Ecco quindi che un cuore affaticato dalla corsa diventa segno di malattia cardiaca grave, un lieve mal di testa la certa manifestazione di cancro e delle macchioline sulla pelle sono le tracce di una malattia venerea incurabile.
Non sono solo i segnali fisici mal interpretati ad innescare l’allarme del soggetto affetto da ipocondria.
Anche le notizie apprese dai media hanno su di lui un fortissimo impatto emotivo. Così come le malattie contratte da colleghi ed amici innescano la forte preoccupazione di essere malati.
Inoltre la convinzione che tenere sempre presente di continuo i pericoli è un modo per prevenirli fa sì che l’ipocondriaco non si possa mai permettere di abbassare la guardia e distrarsi.
La ricerca di rassicurazioni lo porta così a svolgere continui esami medici, nonché estenuanti ricerche sul web relative ai sintomi e richieste di opinioni a parenti ed amici competenti.
Ma le risposte alle sue domande danno sollievo solo per breve tempo, ben presto sorgono di nuovo i dubbi ed il bisogno di controllo.
QUALI SONO LE CAUSE DELL’IPOCONDRIA?
Il termine IPOCONDRIA fu coniato da Ippocrate, che definì “male degli ipocondri” un disturbo a carico del sistema digerente, che creava nella persona che ne è afflitta una sensazione di tristezza e la paura di morire. Gli antichi greci per primi hanno creato un ponte sottile che collega i sintomi fisici a quelli di natura più psicologica ed emotiva.
La persona affetta da ipocondria, quindi, non riconosce la natura psicologica del suo problema, ma va alla ricerca di qualsiasi soluzione medica e fisica, senza trovare mai soluzione al suo malessere.
Dietro tutto questo c’è l’incapacità della persona di prendersi cura della propria sofferenza psicologica, spostando questa sul piano corporeo, perché solo in questo modo diventa più facile da controllare e comprendere.
L’ipocondriaco è in genere una persona fragile che non vuole accettare i suoi umani limiti, mentre è alla ricerca di un’impossibile certezza di perfetta sanità.
La sensazione di fragilità probabilmente trae origine dal rapporto con le figure significative della propria infanzia, e dall’esempio e dal modello che loro hanno offerto.
Spesso la figura d’attaccamento rispecchia questa immagine di vulnerabilità e di debolezza, accompagnata spesso da messaggi espliciti e raccomandazioni finalizzati ad iperproteggere e mettere in guardia dai pericoli imminenti.
Il messaggio che passa dal genitore al figlio è che “il mondo è pericoloso” e che tu sei “troppo debole per affrontarlo da solo”.
Alcuni orientamenti psicologici mettono in luce come il corpo sia la nostra interfaccia con il mondo esterno, rappresenti la nostra immagine allo specchio e quindi il modo in cui noi ci percepiamo. Quindi la fragilità del corpo non sarebbe altro che l’evidenza della fragilità mentale ed emotiva dell’individuo.
QUALE TIPO DI TERAPIA E’ UTILE PER L’IPOCONDRIA?
Il focus della terapia con questi pazienti non consisterà quindi nel rassicurare questi pazienti sulla loro salute (fanno già sufficienti controlli ed esami medici!!), ma al contrario sull’accettazione dei limiti umani e delle proprie fragilità.
Al contrario sarà importante evidenziare al paziente quali sono invece le armi e le risorse personali a disposizioni per sentirsi più efficaci e capaci di fronteggiare gli eventi.
La psicoterapia cognitivo comportamentale, in particolare, coinvolge attivamente il paziente nella risoluzione del disturbo e si concentra sull’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali che aumentano e fortificano le sue risorse.