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“Non riesco a vivere una vita normale a causa del dolore”,
“Dicono che il mio male sia immaginario, invece io vorrei fare tante cose ma il mio fisico non risponde”,
“Ogni giorno continuo ad indossare la mia maschera da combattente perché non riesco a trovare la forza”
: queste sono le testimonianze di alcune delle quasi due milioni di italiane che ne soffrono.
La fibromialgia spesso è definita come una “malattia fantasma”, perchè a fatica viene diagnosticata, la sua cura è ancora non specifica, e soprattutto non viene riconosciuta dal sistema sanitario nazionale.
Di questo disturbo si parla poco, ed in pochi la conoscono e la sanno diagnosticare, ma soprattutto è una malattia che “c’è ma non si vede” a livello di esami ed approfondimenti clinici, e quindi spesso le persone che ne soffrono non vengono davvero credute e purtroppo vengono viste come “malati immaginari” o ricercatori di attenzione.
Questo comporta anche una serie di risvolti sociali ed è difficile capire per chi non la prova quanto possa essere invalidante. Eppure, dietro una vita apparentemente normale, c’è un grande dolore e sofferenza fisica: ogni compito richiede un grande sforzo, e la persona arriva ad un punto in cui “non ce la fa più” ed arriva persino a non riuscire più ad andare al lavoro o semplicemente a svolgere le semplici attività quotidiane.
Ma conosciamo un po’ più da vicino di cosa si tratta:
si tratta di una sindrome muscolo scheletrica spesso associata al mal di schiena, e per questo difficilmente viene correttamente diagnosticata e riconosciuta, così come ad esempio l’artrite reumatoide.
Spesso viene quindi confusa con un semplice mal di schiena, o con altre patologie che causano dolori articolari, invece è un disturbo a se stante, definito secondo l’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF) come una “forma di reumatismo extra articolare o dei tessuti molli”.
Questa sindrome si manifesta attraverso il dolore cronico ed acuto a livello delle vertebre cervicali e delle spalle, tuttavia il dolore si può estendere anche ad altre parti del corpo.
Il dolore può essere sentito come “calore”, o come “rigidita” o ancora come “tensione”: la sua percezione è spesso soggettiva e descritta in maniera diversa; inoltre può variare a seconda del momento della giornata o del carico di stress percepito.
Spesso si accompagna ad una sensazione di stanchezza e spossamento, tanto da poter essere confusa con uno stato di affaticamento cronico, o di una risposta somatica allo stress eccessivo.
Inoltre sono riferiti tutta una serie di disturbi psicologici, quali disturbi del sonno, astenia, sintomi di stanchezza e difficoltà di concentrazione, un visibile calo dell’umore, ed in alcuni casi irritabilità.
Infine non esistono studi che confermino una causa all’origine della fibromialgia: molti reumatologi sono tuttavia concordi sul fatto che sicuramente alcuni fattori ne favoriscono l’insorgenza, quali:
stress di varia natura, traumi e eventi sfavorevoli, carenza di sonno, periodi di forte affaticamento, freddo.
Quindi le cause che intervengono nell’ insorgere del disturbo sono molteplici (si parla di cause bio – psico –sociali), ed anche le cure prevedono interventi su più livelli, sia quindi a livello farmacologico che psicologico.
A livello psicologico, numerose ricerche hanno evidenziato l’efficacia della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale nel contribuire ad alleviare alcuni dei disagi legati alla fibromialgia.
La Terapia Cognitivo Comportamentale nel trattamento della persona affetta da fibromialgia, ha come obiettivo :
– l’aiuto ai pazienti ad apprendere e a monitorare le interazioni tra i propri pensieri, sentimenti, sintomi, ed il comportamento sociale e relazionale.
– l’acquisizione di alcune tecniche corporee e non (problem solving, tecniche di rilassamento e respirazione, tecniche di visualizzazione ecc), da utilizzare nei momenti di crisi.
– le tecniche comportamentali da mettere in atto, per reagire alle situazioni difficili e produrre comportamenti utili.
– le strategie per promuovere l’aiuto ed il supporto da parte degli altri (es. comunicazione assertiva).
Questi interventi possono essere svolti sia a livello individuale che in piccoli gruppi.
La Dott.ssa Alessandra Boccasecca, Psicologa e Psicoterapeuta a Bologna si occupa della cura e del trattamento del paziente fibromialgico, attraverso l’utilizzo della terapia Cognitivo Comportamentale,ed eventualmente di altri approcci e metodi terapeutici.